Facciamo l’Italia

Premessa.

Il titolo del brano di oggi non ha nulla di patriottico nel senso stretto del termine.

Ha solo lo stesso titolo, Facciamo l’Italia, variante di un altro gioco, Cartina, tratto dai nostri manuali (vedi sotto).

Va fatto un chiarimento. I brani come questo non mirano tanto a descrivere ciò che potrebbe già ricavarsi dalla lettura del gioco preso in esame. Quanto ad essere da stimolo di riflessione e nesso tra concetti ed esperienze. Come quando in un training, durante la fase di valutazione di un gioco appena fatto, esprimiamo quanto ci ha suggerito. Cogliendo così proprio la specifica finalità dell’esperienza del training alla nonviolenza. Ossia un percorso in cui si intrecciano strumenti di facilitazione del confronto alla scoperta di modi infiniti di vedere e rapportarci al mondo.

Allo stesso modo oggi, quel gioco, creato per dare l’idea immediata delle zone di provenienza dei partecipanti ad un evento, ci suggerisce una serie di riflessioni che esponiamo qui.

Dai satelliti e dalla navicella spaziale su cui ci troviamo, le delimitazioni politiche non si scorgono. I confini tra zone geografiche diverse sono solo naturali: un fiume, delle cascate, i mari e gli oceani.

Neppure gli esseri umani sono visibili. Sono visibili solo gli effetti della loro presenza. Distinguendo i fumi delle loro attività da quelli dei vulcani.

C’è l’aspirazione a che il mondo intero sia governato da un’unica autorità. In grado di avere una visione complessiva dello spazio da governare, così da predisporre le misure più adeguate allo scopo. Ci viene da dire che è assai difficile avere un tale sguardo  stando sulla terra. L’ideale sarebbe un punto di osservazione che abbracci l’intero pianeta, anche fisicamente, non solo in senso figurato.

Invece pare ci si allontani dal suolo terrestre o per ragioni di controllo dell’ordinario (meteorologia in particolare) o per esplorare altri corpi celesti, o, come da qualche giorno si è iniziato a fare, per motivi turistici.

Eppure con gli strumenti tecnologici a disposizione sarebbe sin troppo facile avere un quadro esaustivo dei problemi da affrontare, con conseguente possibilità di individuare le strategie per affrontarli.

 

 

 

 

 

 

…… CONTINUA…..

Pier Gavino Sechi.