Il Servizio di Prevenzione e Diagnosi per L’Età Evolutiva– SPEED offre un servizio specifico per la diagnosi e la presa in carico di utenti in età evolutiva e si avvale di un’equipe composta da:

Il servizio è rivolto a minori che presentano disturbi del neurosviluppo (disturbi specifici dell’ apprendimento,  disturbi del linguaggio, disabilità intellettiva, disturbi del comportamento.

Ha come obiettivo la valutazione, la diagnosi e il trattamento dei disturbi del neurosviluppo attraverso la programmazione di interventi di potenziamento e riabilitativi dei processi della letto-scrittura, del calcolo e delle abilità cognitive.

Il servizio offre:

  • consulenza e formazione a genitori, insegnanti e a tutti coloro che a vario titolo operano nel contesto educativo (educatori, dirigenti scolastici, psicologi, servizi)
  • trattamenti logopedici,
  • psicomotricità,
  • training neuropsicologico
  • psicoterapia
  • assistenza sociale

Contatti

Via Tiziano, 29 – 09128 Cagliari
+39 342 0244799 - +39 070 4520048 (Lunedì e mercoledì dalle 9:00 alle 13:00)

D.S.A. è l’acronimo utilizzato per indicare i Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Il più noto e il più studiato è la dislessia che riguarda l’abilità della lettura. Tra i DSA è possibile individuare oltre alla dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia.

Sono dei disturbi dell’età evolutiva di natura neurobiologica, geneticamente determinati che riguardano l’apprendimento della lettura, della scrittura e del calcolo. Questo significa che sono presenti fin dalla nascita ma le caratteristiche sono più evidenti a  genitori e insegnanti nel momento in cui il bambino fa il suo ingresso a scuola, quando è maggiormente esposto ai contenuti dell’apprendimento formale. sono presenti in Italia in percentuali pari al 2,5-3,5% della popolazione in età evolutiva.

Le caratteristiche principali sono:

  • specificità ossia riguardano un abilità specifica e circoscritta. Ciò significa che un bambino può presentare un deficit nell’area della lettura mantenendo ad esempio intatta l’area del calcolo. Quando un bambino presenza almeno più di un disturbo si parla di comorbilità. 
  • QI (intelligenza) nella norma o superiore. Questo è un criterio fondamentale per poter fare diagnosi di Dsa. E’ possibile distinguere:
  1. dislessia (o disturbo specifico della lettura). Si caratterizza per lentezza nella lettura e minore correttezza rispetto a quanto ci aspettiamo per età, classe frequentata.
  2. disortografia (o disturbo specifico della scrittura): si manifesta in errori dati dal non rispetto delle regole ortografiche nella scrittura sotto dettatura o in fase di produzione di testo scritto.
  3. disgrafia o disturbo specifico del tratto grafico (grafia): si caratterizza per un tratto grafico non leggibile (spesso anche da parte del bambino) e lentezza (minore fluenza)  nella realizzazione  dei grafemi.
  4. discalculia o disturbo specifico del calcolo: si manifesta un deficit legato al calcolo (fatti numerici ossia operazioni semplici operazioni o tabelline che possono essere recuperati dalla memoria in maniera automatizzata senza dover ricorrere a nessuna procedura di calcolo)  alle procedure (incolonnamento, riporto, lettura e/o scrittura di numeri) alla cognizione numerica (subitizing- ossia la capacità di riconoscere rapidamente un ridotto numero di elementi-meccanismi di quantificazione, seriazione, calcolo a mente).

NB: Vi sono altri modi per “chiamare” i Dsa ed essi fanno riferimento ai codici condivisi che i professionisti utilizzano, basati sui manuali diagnostici (ICD, DSM) e che è possibile trovare nelle diagnosi.

F.81 codice generico che indica i Dsa

F.81 (disturbo specifico della lettura) si riferisce alla dislessia 

F.81.1 (disturbo specifico della compitazione) indica la disortografia

F.81.2 (disturbo specifico delle abilità aritmetiche) o discalculia

F.81.3 (disturbi misti delle capacità scolastiche) in caso di comorbilità

F.81.8 (disturbo dell’espressione scritta) si riferisce alla disgrafia

Difficoltà o ritardo: 

  1. non è innata
  2. è modificabile con interventi mirati
  3. è automatizzabile anche se con tempi più lunghi

Disturbo:

  1. è innato, quindi è sempre presente nel percorso evolutivo del bambino anche se è più evidente con l’ingresso a scuola
  2. è modificabile, anche se il miglioramento è più modesto se confrontato al profilo della difficoltà
  3. I semplici adattamenti didattici non sono sufficienti a migliorare il quadro clinico
  4. è resistente all’automatizzazione (ciò significa che i livelli di correttezza possono migliorare, mentre permane la lentezza nella velocità di lettura).

Tuttavia resistenza all’automatizzazione e alla modificabilità non significa assenza di cambiamento o miglioramento.

  • Un genitore o un insegnante potrebbe osservare delle difficoltà di apprendimento quali:
  • Un più lento sviluppo del linguaggio fin da piccolo.
  • Lettura lenta, quasi sillabata ben oltre la metà della prima classe primaria, caratterizzata da molti errori quali ad esempio inversioni di lettere (p-b, f-v, b-d, m-n ecc.), difficoltà a seguire il rigo, tendenza a leggere la stessa parola in modo diverso nello stesso testo.
  • Scrittura lenta, spesso incomprensibile (anche per il bambino) caratterizzata da numerosi errori ortografici e/o inversione di lettere.
  • Nel calcolo si osserva una difficoltà notevole nel fare semplici calcoli (5+5, 40+40) e/o difficoltà a memorizzare calcoli automatici quali tabelline (5*5).
  • Lentezza eccessiva nello svolgere i compiti a casa caratterizzata da scarsa concentrazione e attenzione che non è spiegabile dalla difficoltà del compito
  • Scarsa motivazione
  • Metodo di studio non efficace

Tra le altre difficoltà che si possono evidenziare vi sono la confusione per quanto riguarda i rapporti spaziali e temporali (destra/sinistra, ieri/domani, mesi/giorni) e difficoltà nell’esposizione orali di contenuti complessi.
In alcuni casi sono presenti delle difficoltà nelle abilità motorie fini (come ad esempio allacciarsi le scarpe).

Sono deficit funzionali dovuti ad alterazioni di natura neurobiologica e genetica.  NON dipendono da:

  • problemi di natura psicologica (emotivi, relazionali, problemi familiari ecc.)
  • pigrizia, scarsa motivazione
  • svantaggio socio culturale o strategie educative inadeguate

E’ possibile porre diagnosi di dislessia alla fine del secondo anno della scuola primaria, mentre per quanto riguarda la discalculia il limite è posto alla fine della classe terza della scuola primaria.

PERCHE’? prima di tale età le difficoltà espresse dal bambino sono spiegabili dal fatto che i processi sono ancora in fase di acquisizione e dunque non riconducibili con certezza a un Disturbo Specifico di Apprendimento.
Tuttavia è possibile osservare precocemente eventuali difficoltà legate ai prerequisiti della letto-scrittura già intorno ai 5 anni, che possono essere un fattore di rischio per l’insorgenza del disturbo.

A seguito dell’identificazione di una difficoltà o disturbo è compito dello specialista redare un Progetto Riabilitativo di intervento contenente: la modalità di presa in carico, gli obiettivi, la durata, le specifiche aree di intervento, gli operatori coinvolti e la verifica degli esiti del trattamento. Sono consigliati cicli di trattamento brevi e ripetuti, 2/3 volte alla settimana per 3 mesi. Gli studi scientifici sull’argomento che comparanoi differenti approcci concordano nel sostenere l’efficacia del trattamento sublessicale.

PDP è l’acronimo di Piano Didattico Personalizzato. Si tratta di un documento che prevede la personalizzazione del percorso didattico degli alunni con Disturbo Specifico dell’Apprendimento.

Questo documento, che può essere modificato (nel corso dell’anno o del ciclo scolastico) deve contenere:

  • le strategie e le metodologie didattiche utilizzate
  • le misure compensative e dispensative adottate
  • le indicazioni per la valutazione degli apprendimenti durante le verifiche nel corso dell’anno, durante le prove Invalsi e gli Esami di Stato.

Il documento viene redatto dalla scuola, possibilmente in collaborazione con il professionista che segue il bambino con Dsa e condiviso con la famiglia.

Sono dei mezzi o strumenti che permettono di compensare le difficoltà date dal disturbo sollevando lo studente da compiti che sarebbero altrimenti troppo faticosi. Sono per lo studente con Dsa l’equivalente degli occhiali per chi ha un problema di vista.

Sono strumenti compensativi:

  • la sintesi vocale che trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto
  • il registratore che permette all’alunno di non scrivere gli appunti della lezione
  • programmi di video scrittura con correttore ortografico che permette di produrre testi sufficientemente corretti senza l’affaticamento della rilettura e della contestuale correzione degli errori
  • la calcolatrice che facilita le operazioni di calcolo
  • altri strumenti quali tabelle, formulari, mappe concettuali ecc.

Sono interventi che permettono allo studente di non svolgere alcune prestazioni che a causa del disturbo risultano particolarmente faticose e che comunque non migliorano l’apprendimento.

Sono consigliati quanto le misure compensative non sono sufficienti al raggiungimento di una sufficiente autonomia e non permettono di ottenere risultati scolastici compatibili con l’impegno e le potenzialità dello studente. Sono solo alcuni degli strumenti dispensativi:

  • sostituzione delle verifiche scritte con verifiche orali
  • la valutazione del contenuto rispetto alla correttezza ortografica, nelle produzioni scritte
  • scelta di un carattere grafico più leggibile (ad es. stampato maiuscolo anzichè corsivo nel caso della disgrafia)
  • dispensa dalla lettura a voce alta 

E’ fondamentale rivolgersi a dei professionisti con una specifica formazione nel campo dei disturbi specifici dell’apprendimento. Compito dello specialista è:

  • Effettuare una precisa raccolta anamnestica circa le principali tappe dello sviluppo del bambino e la sua storia di vita
  • Valutare tramite l’utilizzo di strumenti lo stato degli apprendimenti e interpretare i risultati ottenuti
  • Redare una relazione con la diagnosi funzionale del disturbo e del funzionamento dei processi cognitivi coinvolti.
  • Definire un progetto riabilitativo di intervento con le indicazioni per la famiglia e la scuola in un ottica di cooperazione e condivisione.

170/ 8 Ottobre 2010 “Nuove norme in materia di disturbi specifici dell’apprendimento scolastico”

Art. 1 Definisce e riconosce dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia come disturbi specifici di apprendimento.
Art. 2 Garantisce il diritto all’istruzione, il successo scolastico e uguali opportunità attraverso forme adeguate di valutazione e di verifica e incrementando la comunicazione e la collaborazione tra scuola  famiglia e servizi.
Art. 3 La diagnosi dei DSA e’ effettuata nell’ambito dei trattamenti specialistici dal Servizio sanitario nazionale e nel caso non sia possibile da specialisti o strutture accreditate.
Art. 4 Definisce la formazione dei docenti e dirigenti di ogni ordine e grado.
Art. 5 Tutela del diritto all’istruzione con l’introduzione di misure compensative e dispensative e adeguate forme di verifica e valutazione.
Art. 6 Diritto dei familiari di usufruire di orari di lavoro flessibili

 

MIUR decreto ministeriale n°5669, 12 Luglio 2012 e allegate Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento, definisce:

Ruolo della scuola nel riconoscimento degli alunni Dsa, didattica personalizzata e individualizzata, strumenti compensativi e dispensativi, forme di verifica e valutazione, didattica e lingue straniere

 

MIUR circolare Ministeriale N°8/561 6 Marzo 2013 Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”. Indicazioni operative 

E’ un documento importante in quanto completa le indicazioni contenute nella 170/2010 facendo proprio il concetto di inclusione scolastica.

Il Mistero fornisce con questa circolare indicazione organizzative anche sull’inclusione di quegli alunni che non siano certificabili nè con disabilità nè con con Dsa, ma che abbiamo difficoltà di apprendimento dovute a svantaggio socio culturale e ambientale introducendo a livello normativo il termine di Bisogno Educativo Speciale, concetto già ampiamente riconosciuto e condiviso in ambito pedagogico-didattico.

La circolare estende a tutti i bambini con BES le stesse indicazioni (PDP, strumenti compensativi, dispensativi ecc.) gia previsti per gli alunni con Dsa.

Il sostegno scolastico è previsto per gli allievi certificati ai sensi della legge 104/92 che regolamenta e tutela  le situazioni di minorazione fisica e/o sensoriale e/o psichica tali da costituire un handicap.
I Dsa non rientrano all’interno di questa normativa in quanto non sono considerati disabilità quindi la legislazione attuale non prevede per gli studenti con DSA il supporto di un insegnante di sostegno.
Tuttavia la normativa trova diversi modi di applicazione tra le diverse Regioni per cui è possibile che vengano certificati con la 104 gli studenti in caso di disturbo severo.

E’ possibile richiedere l’indennità di frequenza (istituita con la legge n. 289/1990) per gli studenti in cui vi è un riconoscimento di difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni propri della minore età.

Si tratta di un assegno a sostegno dell’inserimento scolastico e sociale, prevista per i ragazzi con disabilità fino al compimento del 18° anno di età. Esso viene assegnato per i mesi di frequenza scolastica e nel caso di inserimento in percorsi di trattamento durante il periodo estivo, il contributo viene esteso a tutto l’anno.  Vi è tuttavia un differente grado di applicazione della normativa tra le regioni per cui in alcuni casi non viene assegnato in quanto i Dsa non rientrano tra le disabilità mentre in altri ritenuti di maggiore compromissione viene concesso.

ATTIVITÀ DEL SERVIZIO

VALUTAZIONE
delle difficoltà scolastiche e Disturbi Specifici dell’Apprendimento (dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia)

INTERVENTO SPECIALISTICO
specifico e mirato sulle difficoltà emerse in fase di valutazione, basato sulla recente letteratura scientifica in materia

LETTURA
potenziamento dei processi di decodifica (trattamento sublessicale) e di comprensione del testo

SCRITTURA
potenziamento dell’aspetto grafo-motorio, ortografico e dell’espressione scritta

CALCOLO
potenziamento dell’intelligenza numerica, strategie di calcolo e procedurali

SOSTEGNO ALLO STUDIO
mirato alle difficoltà di apprendimento il cui obiettivo è il raggiungimento di maggiori livelli di autonomia nello svolgimento dei compiti, attraverso l’utilizzo di strumenti compensativi e dispensativi e adeguate strategie di studio

CONSULENZA ai genitori
finalizzata alla comprensione della diagnosi, alla condivisione degli interventi specifici e alla conoscenza delle misure normative previste di sostegno allo studio

CONSULENZA agli insegnanti
finalizzata alla stesura del Piano Didattico Personalizzato (PDP), all’individuazione e applicazione degli strumenti compensativi, dispensativi e di flessibilità didattica

Corsi, Eventi e Attività