A come agenda e come assertività

Premessa.

Ed eccoci giunti ad un anno dall’esordio di questa sezione Aspettando il futuro. Abbiamo anticipato che avremmo celebrato tale ricorrenza ripercorrendo il procedimento logico necessario a costruire l’ Agenda per un breve training alla nonviolenza. E il tema è quello dell’assertività. Per ciò possiamo dire: A come Agenda e come Assertività.

Il ritorno alle origini del T-Group, dell’esperienza training e della nostra stessa specie.

Come quando nacque il T-Group, questo fantastico  strumento di psicologia sociale, cogliamo in flagrante le tre scimmiette del logo della Passaparola, Guarda Lontano, Ascolto Attivo e Parla Piano. Le abbiamo incontrate quando hanno dato il via ad Aspettando il futuro. Le sorprendiamo, grazie a un microfono rimasto aperto a bordo della navicella, durante un dialogo attorno all’idea di un breve training sull’assertività.

Il ritorno al passato per andare nel futuro.

Guarda Lontano: cari colleghi ci siamo allontanati un attimo, ma qui non mi sembra sia cambiato nulla!

Ascolto Attivo: guarda bene dall’oblò, non può essere tutto come prima. Un anno dalla prima chiusura per l’emergenza sanitaria non può essere passato invano

Parla Piano: Ma scusate, che cosa si può pretendere in un anno? La specie umana per discendere da noi scimmie ci ha messo millenni.

AA: Nessuno si aspettava cambiamenti così profondi, sto parlando di una maggiore consapevolezza su come evitare sciagure come quella della pandemia!

GL: Hai ragione! Quelle un anno fa erano le nostre aspettative. Ora, invece, ancora non si sa neppure da dove sia partito il virus e come  abbia fatto il salto dall’animale all’uomo. Ancora si contendono il campo complottismo e un disincantato realismo

AA: e noi che ci siamo illuse che bastasse rimettere in ordine la nostra valigetta degli attrezzi, come la valigia del buon trainer, e riportare i nostri strumenti alla loro originaria ludicità perchè si potesse guardare la realtà con maggiore lucidità.

GL: evidentemente dobbiamo fare di più e invece abbiamo fatto solo cambiamenti di tipo 1. Ci vuole un nuovo salto evolutivo!

AA: Un attimo! se credi che anche noi dobbiamo diventare umani, scordati la decisione consensuale: il mio è un no radicale!

PP: ma per salto evolutivo non si intendeva in quel senso. Penso però anche io ci voglia un cambiamento di tipo 2

AA: Che cosa intendete dire? sinora abbiamo pensato e rimeditato a fondo sull’utilità dei nostri strumenti e giochi, come medicine utili per affrontare con occhi nuovi le diverse problematiche.

GL: appunto, ciò non basta. Dovremmo pensare a qualcosa di più incisivo da mettere in campo.

PP: a proposito di occhi nuovi, non pensate che ci abbia fatto bene fare il nostro bel viaggio nello spazio? A parte naturalmente di sentirci più giovani, come se avessimo viaggiato alla velocità della luce… Albert Einstein docet.

GL: in effetti è curioso, avremmo potuto rimanere sulla terra, forti del fatto che il virus attacca l’uomo. Vendetta dell’evoluzione! Invece ci siamo concessi il lusso di un viaggio spaziale proprio per riflettere meglio. Sennonchè sono d’accordo! ci vuole un’idea speciale per dare maggiore incisività agli strumenti che abbiamo in valigia.

L’immedesimazione

AA: amici, più va avanti il nostro dialogo e più mi sta venendo in mente qualcosa.

PP: parli come se fosse l’idea a prendere possesso di te e non il contrario…molto interessante. E’ proprio in linea con tutto ciò che è stato scritto sinora in Aspettando il futuro. Molto gadameriano, oserei dire.

AA: è come se mi stessi immedesimando nei trainers alle prese con la costruzione di un’agenda poco prima di un training

GL: anche a te sta succedendo la stessa cosa? anch’io vedo chiaramente voi impegnate nella riflessione su che cosa proporre agli iscritti al training.

PP: Credimi! a te l’idea non ti sta solo prendendo, addirittura ti ha già risucchiato completamente.

AA: e anche tu dovresti stare al gioco e anche metterti in gioco. Inizia come se fossi in quella situazione. E presto vedrai che non riuscirai a distinguere tra realtà e immedesimazione

PP: va bene da che cosa partiamo? dato che siete già dentro la situazione, che cosa vedete? Ad esempio non scorgete nulla a pochi passi da voi che ci faccia pensare al tema del training? Non abbiamo molto tempo. I trainati stanno per arrivare!

GL: molto bene, vedo che anche tu sei tra noi, Nulla è così efficace dell’imminenza di una scadenza per far diroccare i confini tra realtà e gioco. Effetti dell’adrenalina!

AA: possiamo passare all’azione, piuttosto che stare ancora sulla soglia? Peraltro io non vedo ancora nulla che ci faccia intuire su che cosa dovrebbe vertere il training

PP: credo che se vogliamo proporre qualcosa di interessante deve essere vicino a ciò che sta accadendo, ma nello stesso tempo distante…un po’ come siamo noi su questa navicella. Vicini e lontani.

GL: bene colleghi, come di consueto iniziamo a costruire un training usando le metodologie training

AA: chiunque ascoltandoti, potrebbe pensare che ti sia immedesimato nella Sfinge egiziana. Ma io comprendo cosa vuoi intendere. Iniziamo a costruire il nostro training con una tempesta di idee!

Qualche tempo dopo

Dopo circa quindici minuti di riflessione individuale, Ascolto Attivo si assume l’incarico di raccogliere le idee su un foglio.

AA : allora amiche, sono pronto a scrivere le nostre idee per un breve training sull’assertività. Sono pronto, a voi la parola.

PP: autonomia

GL: senso del gioco

AA: io aggiungo autoriflessività

PP: metti pure un punto interrogativo! anche nei miei punti avevo messo autoriflessività.

AA: bene, fatto! Procediamo.

GL: saper leggere in modo ricco le situazioni

PP: saper attivare e gestire positivamente  i cambiamenti

AA: io aggiungo: non essere giudicante nel rapporto con gli altri

GL: saper aspettare

PP: saper di re no.

Tempesta di idee fase seconda

Dopo circa mezz’ora di questo passo e aver accorpati le tematiche espresse, è la volta dell’individuazione degli strumenti ludici con cui dare corpo all’agenda.

Ed è al termine di una ulteriore fase di circa due ore che può dirsi pronta la stesura dell’agenda del breve training sull’assertività. Con l’avvertenza che, anche dopo la sua presentazione ai trainati, potranno essere apportate tutte le modifiche si si renderanno necessarie per rendere il percorso il più possibile aperto alle caratteristiche e ai contributi dei trainati. E alle caratteristiche del contesto.

L’agenda del training sul tema dell’assertività

Ecco al termine dell’incontro, che cosa troviamo nella stanza in cui si sono riuniti i trainers.

Chissà che cosa ci riserverà questa esperienza. Presto lo scopriremo. L’unica cosa certa è che, malgrado la “pesantezza” dell’argomento, abbiamo visto che i trainers, durante la preparazione dell’agenda, si sono divertiti un mondo. Anche nei momenti in cui sembravano a corto di idee non si scoraggiavano, ma anzi sembravano fiduciosi nell’arrivo di quella risolutiva. Ci è piaciuto il clima giocoso in cui hanno lavorato e l’intesa e la complementarietà dei ruoli. Come se il tema da trattare nel training trovi un’anticipazione in quel modo di lavorare.  Speriamo bene.

 

Pier Gavino Sechi.