La tazza (ma non di tè)

Premessa.

Abbiamo da poco assistito  alla messa in campo di misure di livello 2, come un training sull’assertività, frutto della sacrificale immedesimazione (ma come hanno potuto accettare uno sforzo del genere?) delle nostre tre scimmiette nei trainers alle prese con l’organizzazione di un training. Spetta a noi doppiare con un compito non meno arduo. Passare ad una sorta di fase construens del quadro sin qui tratteggiato. Il nostro sarà piuttosto uno sguardo nel fondo della Tazza, come nel gioco che proponiamo qui sotto. Un pò come consultare i fondi del caffè o il volo degli uccelli ma non come gli aurispici dediti all’evisceramento degli animali.

Attenzione però, resterebbe deluso chi volesse ricercare in ciò che ci apprestiamo ad iniziare, l’ennesimo, sebbene infinitamente più modesto, tentativo di disegnare scenari salvifici, se non escatologici, per l’umanità alla deriva.  Non solo non è nelle nostre corde, ma, soprattutto, non è mai stata operazione dagli esiti fausti.

Le figure transazionali: una irriverente chiave di lettura della storia.

Pochi rivoluzionari pur iniziando, forse, come assertivi sono rimasti tali. I più hanno ben presto assunto il ruolo di prevaricatore. Ma come hanno fatto a non rendersene conto? Può essere dipeso anche dalla povertà delle loro metafore? Può essere dipeso dal non conoscere la differenza tra cambiamento 1 e cambiamento 2?

Un indizio della fondatezza della nostra ipotesi la possiamo rinvenire nell’episodio con cui inizia il testo Change di Paul Watzlawick.

Si narra, infatti,

Ma che dire di Napoleone Bonaparte?

E che dire di Adolf Hitler?

E dello stesso Benito Mussolini? Non ritenete che sia rimasto vittima della supposizione che assecondare il suo sempre più scomodo alleato fosse una strategia vincente?

E che dire degli errori macroscopici che vengono costantemente compiuti anche di questi tempi, come quelli che non distinguendo tra mezzi e fini, finiscono per far confidare su soluzioni che poi diventano il vero problema? Non sembra sia accaduto così a proposito dell’ISIS?

 

…..CONTINUA….

Pier Gavino Sechi.