Celebrazioni poco cerebrali

Premessa.

Un anno fa, dopo il brano di presentazione, nasceva Aspettando il futuro. La sezione del nostro sito di Passaparola dedicato al tema della pandemia da Covid-19. La metafora di cui ci siamo serviti, come filo rosso dei nostri brani, è la cassetta degli attrezzi. A simboleggiare la raccolta accurata e oggetto di continua manutenzione, di concetti, esperienze ma, soprattutto, di metafore e giochi. Da usare per affrontare le prove quotidiane di questa sorta di test crash che l’umanità sembra essersi concessa. Una valigetta, la nostra, provvista di strumenti già collaudati, da proporre, soprattutto a noi stessi, prima che agli altri. Come il buon medico di cui parlava Parknass, che prima testa su di sè la medicina che prescrive ai suoi pazienti.

Un anno fa nutrivamo l’auspicio che la prova fosse così dirompente e coinvolgente tutti i popoli, che avremmo potuto vedere come l’umanità agisce di fronte ad un avvenimento equiparabile per impatto ad una guerra mondiale. Col risultato di avere, senza passare attraverso tale esperienza, almeno uno slancio di ripresa soprattutto etica.

I segnali non sembrano andare in questa direzione, per ora. O è forse troppo presto per fare valutazioni in tal senso? Forse non è stato  ancora toccato il fondo del mare per poterci dare lo slancio necessario per la risalita? Ma intanto l’ossigeno comincia a scarseggiare nei polmoni.

O forse abbiamo sperato che si sovvertissero le regole della logica pensando che l’umanità facesse come il barone di Munchausen di Rudolf Erich Raspe? Tirarsi su da sola o come le mani di Maurits Cornelis Escher che si disegnano a vicenda?

 

……….continua……..

Pier Gavino Sechi.